sabato 10 dicembre 2011

VeRsO Lo SpazioOoO!!!!! C.E.P.


Nella giornata dell'8 dicembre 2011 si è svolta un ottima iniziativa organizzata dai ragazzi del nostro quartiere nella piazza della polveriera al CEP.
Presenti all'iniziativa chiamata:" Verso lo Spazio" diverse persone , molti bambini piccoli , genitori e ragazzi giovani del quartiere , tutti insieme.
Con questa giornata abbiamo cercato di dare prima di tutto un momento di collettività nel nostro quartiere per tutti gli abitanti riunendoci e facendo una piccola festa con musica diversi giochi per i bambini  e una merenda per tutti.

Nella giornata svoltasi tranquillamente tra risate e divertimento è stato importante toccare un punto critico fondamentale nel quartiere , appunto lo spazio.

Lo spazio che , come possiamo vedere già da questa giornata , serve e serve a tutto il quartiere per poter organizzare eventi come questo di oggi , tutte le settimane , per poter riuscire a comunicare sempre di più con il nostro quartiere che è un quartiere che negli anni neri della crisi economica sta sentendo particolarmente la mancanza di servizi sul suolo , un quartiere che viene ogni giorno di più lasciato nella rovina , viene sempre più ghettizzato e lasciato a se stesso.


Non chiediamo molto , chiediamo solamente uno spazio da poter utilizzare , gestito da noi i giovani del quartiere , che riesca a essere aperto a tutto il quartiere con organizzazione di eventi e serate aperte a tutti per riuscire a comunicare con tutti di queste problematiche di vivibilità quotidiana , che è una realtà , e la realtà va affrontata.


Vi citiamo l'ultima parte del nostro intervento al quartiere.


Abbiamo organizzato questa giornata, per stare insieme divertendoci, ma anche per tornare a parlare di questioni importanti, come quella della mancanza di spazi nel quartiere, dove poterci riunire e organizzare momenti di socialità; per quanto riguarda i campini noi abbiamo fatto la nostra scelta, di difendere quello spazio e di rimanerci finché il comune non avrà rispettato le sue promesse e avrà completato i nuovi impianti sportivi per il quartiere; per questo motivo da alcune settimane abbiamo riaperto la ex-voga, da molto tempo inutilizzata e la stiamo sistemando: svuotando l'acqua, ripulendo; lì per ora si svolgono le nostre assemblee, tutti i giovedì alle 18. Siamo sicuri però che non sia abbastanza, né sia particolarmente adatto per le esigenze di tutto il quartiere; per questo ci piacerebbe iniziare a progettare tutti insieme un nuovo spazio, in base alle proposte di tutti, che possa davvero funzionare come spazio sociale di tutto il quartiere.

VOGLIAMO UNO SPAZIO CHE MANCA DA TEMPO PER APRIRLO A TUTTI...PRENDIAMOCELO...........CEP OSTO PER NOI!!!!!!!!!

 Davide.

giovedì 17 novembre 2011

17/11/11

17/11/11 Anche da Pisa parte il corteo della giornata dello studente Okupy Pisa , con questa pagina cercheremo di fare una breve scaletta in ordine della giornata di oggi.
Alle ore 10:00 Il corteo parte da piazza San Antonio e si dirige verso piazza guerrazzi bloccando tutto viale Bonaini.

Oltre agli studenti sono presenti una parte di ragazzi del quartiere popolare CEP che come da comunicato sono in piazza e saranno sempre in piazza.

Il corteo arriva sotto l'Inps "l'inps è nostro, nostro è il welfare, la polizia continua a difendere speculatori e banchieri"e cori e slogan contro Monti "SMontiamoli" Il debito non è nostro e noi non lo paghiamo... attaccato uno striscione sul tetto dell'edificio.

 
 Il corteo prosegue verso ponte della fortezza con lo slogan "noi il debito non lo paghiamo".

Arrivati di fronte alla sede del CEPU con lo slogan "scuola classicista prima della lista" si contestano le riforme che permettono il finanziamento delle scuole private.

Il corteo arriva alla sede di Unicredit Banca al grido di " Non paghiamo il debito creato da banchieri e poteri forti" , raggiungendo infine il presidio dei Cobas stanziandosi sul ponte di mezzo, presente anche una delegazione del comitato dell'acqua.

Sul ponte di mezzo si svolge un assemblea generale con tutti i manifestanti :
"Creeremo noi la vera alternativa , riprendiamoci ciò che ci hanno tolto".

Finita l'assemblea il corteo riprende ,  si decide di occupare uno spazio ,

Tra piazza Carrara e piazza Garibaldi  inizia ad alzarsi un fumo provocato dai fumogeni dei manifestanti e si occupa la sede BNL della piazza, sede ormai sfitta da tempo.
Da qui Okupy Pisa , con un assemblea , prende voce e alle finestre viene attaccato lo striscione del nostro quartiere.
Nello spazio occupato assemblee e scambio di opinioni sulla questione della scuola  , del debito creato dalle banche , e della crisi che in momenti come questi colpisce solo classi già disagiate.
Continua cosi l'occupazione dello stabile di via la Pergola , studenti , operai , disoccupati  e precari si scambiano opinioni e con l'assemblea si cerca di restare uniti , una grande dimostrazione simbolica di come organizzarsi e prendere voce sia fondamentale per riscattarsi , infatti questi sono gli unici modi che abbiamo per fare paura a una classe politica che ci "fotte".
Alziamoci in piedi e lottiamo , niente deve più farci paura , dobbiamo lottare per ciò che riteniamo giusto , sono i governi che dovrebbero avere paura dei popoli non l'inverso , è il momento di scrivere la storia.

Davide


sabato 12 novembre 2011

11/11/11 oKuPY EVeRYTHING!



Mentre aspettiamo l'articolo sulla manifestazione dell'11 novembre 2011 a Pisa 
Comunichiamo che data la nostra presenza alla contestazione a Napolitano " Milioni spesi per il centro vetrina mentre i quartieri popolari lasciati in rovina" e alla manifestazione dell'11 a fianco degli studenti medi, universitari e precari, siamo pronti a prendere voce e riempire le piazze, infatti da ora in avanti alcuni di noi ragazzi del quartiere saranno sempre presenti a tutte le manifestazioni che come obiettivo hanno contestare una classe politica generale destra e sinistra che non ci rappresenta più da tempo.
A noi ragazzi del quartiere ci hanno lasciato nella merda, non abbiamo più spazi li sfratti aumentano, e le scuole pubbliche vanno giù a pezzi.
I quartieri popolari spesso e voltentieri  sono attribuiti a degrado e insicurezza, non ci stiamo a essere sempre trattati in questo modo, noi stiamo lavorando per migliorare il quartiere ma prima di tutto ci riprendiamo le piazze e ci facciamo sentire da questi PEZZI DI MERDA che con le buone non ci hanno mai ascoltato.
CEP


martedì 8 novembre 2011


IL CORRIERE DEL QUARTIERE

L'informazione libera a cura dei ragazzi del CEP
Siamo ancora noi i ragazzi del quartiere, che negli ultimi giorni abbiamo organizzato una festa, alla quale tanti di voi hanno partecipato, abbiamo ricevuto tanti complimenti ma anche delle contraddizioni sul tema del corteo.
Ci è stato detto di non mischiare mai la politica con i bambini piccoli ; volevamo infatti sottolineare che noi non facciamo politica e non abbiamo nemmeno una fede politica. Nella giornata di domenica 30 abbiamo soltanto evidenziato i particolari problemi interni al quartiere, tutti erano stati informati del corteo e delle modalità col quale si svolgeva.
Mentre i bambini si divertivano con giochi ludici organizzati da noi ragazzi, abbiamo fatto degli interventi non politici ma definendo una completa sfiducia in un istituzione e in una politica generale che non ci rappresenta più.
Siamo ragazzi del quartiere e spesso veniamo attribuiti a degrado e insicurezza. Noi diciamo no a tutto questo, cercando di coinvolgere le persone che ci hanno seguito nella piccola festa organizzata, ci vogliamo muovere per rivendicare tutti insieme i nostri diritti.....

Questa è la prima parte del nostro giornalino, stiamo cercando di farlo avere a tutti li abitanti del quartiere tramite posta il lavoro è un pò più lungo del previsto ma arriverà...
Intanto restiamo fermamente convinti che non siamo disposti a vedere che il denaro pubblico sia utilizzato per pagare un debito alle banche mentre tutti i nostri diritti vengono svenduti.
Non siamo merci non siamo in vendita e lotteremò per non essere più calpestati , questo sistema ci fotte...svegliamoci e fottiamolo noi...


domenica 6 novembre 2011

Il volantino fatto girare nel nostro quartiere per la contestazione

SIAMO INCAZZATI

Giovedi 20 il Presidente della Repubblica Napolitano sarà a Pisa, arriverà
nella nostra città per inaugurare insieme al sindaco Filippeschi la nuova
faccia” di Corso Italia, inaugurare la Domus mazziniana e visitare l'università

per inaugurarne l'anno accademico.

Noi ragazzi del quartiere CEP diciamo no a questa pagliacciata dove sembra
che tutto vada bene e che i servizi siano veramente efficienti:
mentre il comune di Pisa spende milioni di euro per dare una nuova Vetrina a
Corso Italia, i quartieri periferici e popolari vengono sempre più ghettizzati e
abbandonati dalle istituzioni. Nella scuola elementare E. Novelli, alcuni
genitori dei bambini hanno richiesto un sopralluogo dei vigili del fuoco che
hanno dichiarato la scuola inagibile; Il comune non aveva fatto nessun
controllo per verificare tale disservizio visto che i calcinacci cadevano sulle
teste dei bambini!


Questa è una vergogna!

E noi siamo incazzati perchè l'amministrazione comunale costruisce case e
palazzi nel quartiere quando invece ci sono ancora tantissime abitazioni
sfitte, vuote, da risistemare. Come se non bastasse gli sfratti non
diminuiscono!

Anche l'ultimo spazio di aggregazione nel quartiere ci è stato tolto (i campini
sull'argine), non esiste più una ludoteca e gli spazi di socialità e cultura sono
inesistenti.


Noi gridiamo basta a questo sistema che ci impedisce di crescere
culturalmente e in maniera civile nei nostri quartieri.
Dobbiamo riprenderci ciò che è nostro di diritto!!!

sabato 5 novembre 2011

L'Apes al CEP

strozzinoPisa, quartiere Cep - scongiurato il tentativo dell'Apes di eseguire ieri mattina senza preavviso uno sfratto da una casa popolare; un presidio di solidali radunatosi in pochi minuti ha ottenuto un rinvio per una anziana signora, assegnataria da oltre 30 anni, ora morosa ed indebitata, che si era trovata alla porta funzionari e poliziotti in borghese.

Non accenna a diminuire la deriva vergognosa intrapresa dall'azienda che a Pisa gestisce l'edilizia residenziale pubblica; sembra essere in corso una crociata nei confronti dei morosi e degli abusivi delle case popolari, in cui i funzionari dell'Apes si presentano come veri e propri strozzini ad estorcere e minacciare, spalleggiati dagli sbirri nella parte dei gorilla.

Nella mattinata di ieri questa situazione si è replicata al Cep, nell'appartamento di una signora di quasi ottant'anni, gravemente malata, che si è ritrovata sola e circondata da energumeni che la minacciavano di ammanettarla e trasportarla via di peso se non avesse abbandonato immediatamente l'appartamento. L'intervento immediato dei familiari della donna e di molti altri solidali del quartiere ha impedito la messa in pratica di queste minacce, facendo ottenere alla donna il rinvio di un mese.

L'aumento vertiginoso degli sfratti da casa popolare a cui stiamo assistendo in questi mesi ha cancellato definitivamente la pretesa da parte dell'Apes di essere un ente preposto a garantire un diritto, quello alla casa; è ormai evidente come la gestione totalmente aziendalistica del patrimonio pubblico abbia trasformato questo diritto nell'ennesima merce. L'edilizia residenziale pubblica è solo un terreno di lucro, su cui tanti si sono arricchiti e continuano a farlo, sia per quanto riguarda la costruzione di case popolari, sia per quanto riguarda la loro gestione.

Pretendere che in un momento di crisi come questo le famiglie morose paghino (necessariamente indebitandosi) cifre esorbitanti, anche migliaia e migliaia di euro, senza concordare riduzioni o rateizzazioni, sotto la minaccia dello sfratto con la forza pubblica, è una violenza vera e propria, da parte di un azienda che è fortemente responsabile dello scempio delle numerose case popolari vuote e delle inadempienze nella gestione e manutenzione degli appartamenti. E' una violenza che non è più possibile sopportare in silenzio.
fonte infoaut 3.0

venerdì 4 novembre 2011

Cep, la rivolta per quei campini che non arrivano...

Sono trascorsi più di quattro mesi dalla demolizione degli storici campi da calcio nel quartiere Cep per fare spazio a nuove abitazioni. Le case sono quasi finite ma dei nuovi "campini" ancora nessuna notizia. Proteste degli abitanti: "Ridateci i nostri spazi". La risposta dell'assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Serfogli: "Ritardi imputabili alle procedure di aggiudicazione della gara"

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"Ridateci i nostri spazi!" Suona così l'atmosfera in queste settimane al Cep, a oltre quattro mesi di ritardo nell'avvio dei lavori per i nuovi impianti sportivi. A premessa di questa atmosfera, la demolizione dei vecchi campini la scorsa primavera per far posto alla costruzione di nuovi alloggi di edilizia popolare. Ora però che le case sono quasi finite e i nuovi campi neppure cominciati, i cittadini del quartiere chiedono spiegazioni all'amministrazione comunale e celerità nei tempi.

"L'altra settimana - si apprende in una nota del comitato "Vecchio Cep" a firma di Roberto Cini, Paolo Seghedoni, Stefano Fiaschi, Denny Fiaschi, Giampiero "Capello" Acconci, Giuseppe "Pino" Seghedoni e Oliverio  Salvatore - un gruppo di giovani del quartiere CEP ha appeso uno striscione su cui compariva la scritta: 'Basta, ridateci i nostri spazi'. Evidentemente si alludeva non solo alla cronica mancanza di spazi aggregativi nel quartiere, ma alle promesse non mantenute della Giunta Comunale circa i nuovi impianti sportivi, che dovrebbero sorgere nella zona di Via Vecelio in luogo di quelli soppressi in Via Da Fabriano, per far posto a nuovi insediamenti abitativi".

"Come i cittadini ricorderanno - prosegue la nota - la questione fu oggetto di polemiche, dibattiti, riunioni animate, raccolte di firme con i quali la gente del quartiere chiedeva all'amministrazione di non privare il Cep dei suoi storici impianti sportivi, gli unici di proprietà pubblica. In occasione di una riunione all'uopo convocata dal CTP 2 assai prima della primavera, gli assessori competenti Cerri e Zambito rassicurarono la popolazione circa il fatto che il cantiere per le nuove case sarebbe stato avviato solo una volta ultimati i nuovi impianti".

"In una riunione successiva - si legge ancora - sempre presso il CTP 2, l'amministrazione si rimangiò la prima metà della sua promessa, venendo a chiedere ai cittadini la pazienza (che finora ne hanno già dimostrata anche troppa) di sopportare l'avvio dei lavori delle nuove case anche senza non tanto l'ultimazione, ma l'avvio dei lavori per i nuovi campi", e in quell'occasione, afferma il comitato, "fu fissata una data precisa per l'avvio dei lavori per i nuovi campi sportivi: 14 giugno".

Siamo al 18 di ottobre "e più di quattro mesi dopo, se da una parte le case sono quasi finite, in Via Vecelio non si vede nemmeno la recinzione del cantiere, nemmeno una pezza di cartello che avvisi dell'avvio dei lavori", si chiedono quindi: "Non è una promessa disattesa questa? Non è una presa in giro ai danni dei cittadini? Quei giovani hanno il nostro pieno sostegno, hanno ragione: ridateci i nostri spazi!" E chiudono con la secca richiesta di dimissioni di "Cerri, Filippeschi, Zambito per il bene della collettività".

La risposta del Comune alla denuncia sollevata è data dall'assessore ai Lavori Pubblici Andrea Serfogli, che ha ora la competenza della pratica e dice: "Ritardi imputabili alle procedure di aggiudicazione della gara", ovvero, l'appalto non è stato ancora affidato definitivamente.

"L'aggiudicazione provvisoria dei lavori risale a fine luglio - afferma Serfogli - ma durante la fase di verifiche sono emerse delle anomalie. Nello specifico non erano state comunicate sentenze su reati presenti nel casellario giudiziale da parte di un amministratore dell'impresa aggiudicataria, risultato poi cessato. L'ufficio gare sta valutando le controdeduzioni; credo che entro la prossima settimana si saprà se sono state ritenute soddisfacenti, e confermare quindi l'aggiudicazione, o se si intende procedere con il secondo in gara". L'assessore fa sapere infine che ci saranno ulteriori "35 giorni per eventuali impugnative, dopo di che i lavori potranno iniziare".

Un cavilloso e immediato "stop" ai lavori di cui i cittadini del Cep chiedono comunque conto, visto l'importante ruolo aggregativo che avevano i vecchi campini, ma anche le precise indicazioni sui tempi che erano state date e che sono state disattese. "Mi rendo conto che ci sia un disagio - replica Serfogli - purtroppo le gare vanno fatte in questo modo. C'è una folta giurisprudenza sull'obbligatorietà di dichiarazione delle sentenze e il dibattito è acceso sopratutto quando, come in questo caso, si ha a che fare con reati minori o commessi molti anni fa".
E conclude, ma senza fare previsioni sul calendario, "l'area è disponibile e pronta, una volta chiusa la gara i lavori partiranno".

Cep in strada: "Smascheriamo i mostri"

Il racconto dei ragazzi promotori della manifestazione che si è svolta domenica per le strade del quartiere:

 

Con la sfilata di Halloween (svoltasi domenica pomeriggio, ndr) che abbiamo organizzato, abbiamo colto l'occasione per evidenziare le nostre problematiche e quelle di tutti gli abitanti. Battendo tutte le nostre aspettative alla festa erano presenti più di 150 persone, tra cui tantissimi bambini mascherati a festa, genitori, anziani, studenti e giovani precari.
La sfilata è partita dal piazzale della chiesa, muovendosi verso la scuola elementare E. Novelli, dove ci siamo fermati e abbiamo individuato il primo nodo critico del quartiere.
La scuola all'inizio dell'anno era stata dichiarata agibile dal comune. Ormai chiusa da circa un mese e mezzo, è stata dichiarata inagibile solo dopo una perizia dei vigili del fuoco richiesta fortemente dai genitori mentre le istituzioni avrebbero fatto iniziare l'anno scolastico in una situazione di estremo pericolo per i bambini. Ci sono state testimonianze di genitori e alunni che hanno evidenziato tale situazione, mentre in sottofondo i bambini cantavano "rivogliamo la nostra Scuola".
Queste sono le stesse motivazioni per cui circa dieci giorni fa siamo andati a contestare l'inaugurazione della "nuova Corso Italia" alla presenza di Giorgio Napolitano: centinaia di Milioni di euro spesi per il centro vetrina sono un insulto per noi che vediamo crollare le scuole delle periferie. Per questo abbiamo affisso uno striscione ai cancelli dell'edificio con scritto "Salvate le scuole, non le Banche": noi non siamo disposti a vedere che il denaro pubblico sia utilizzato per pagare un debito alle banche, mentre tutti i nostri diritti vengono svenduti.
La sfilata è cosi proseguita festante per le strade del quartiere con persone affacciate da tutti i condomini che apprezzavano l'iniziativa, e abbiamo sottolineato un altro problema fondamentale, quello del diritto alla casa. Gli sfratti alle case popolari sono un fenomeno sempre più in crescita e anche per questo noi ci siamo mobilitati nelle ultime settimane, organizzando picchetti anti-sfratto.
Già in due occasioni abbiamo aiutato due famiglie ad ottenere un rinvio e a non finire in mezzo a una strada.
Infine abbiamo deciso di concludere il corteo con una merenda e diversi giochi per i bambini ai campi lungo l'argine. I campini sono il luogo dove da decenni crescono generazioni del CEP, e dove noi organizziamo da tre anni il torneo per Marchino, un nostro grande amico scomparso. Ora questi spazi ci stanno venendo sottratti con la costruzione delle nuove case senza che venga messo a disposizione un nuovo spazio di aggregazione, al contrario di quello che ci era stato promesso dalle istituzioni.
La forte partecipazione della gente del quartiere a questa giornata di festa ma anche di lotta è per noi il segno che i nostri diritti e la vivibilità del quartiere - sia che si parli di casa, che di scuola che dei campini - non saranno più calpestati senza incontrare resistenza.
I ragazzi del CEP

 

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