Pisa - Vistosi negare la concessione di uno spazio pubblico da
Comune e circoscrizione, ed addirittura di uno spazio in affitto, per
poco chiari cavilli burocratici, il Comitato di quartiere Cep ha
comunque svolto la festa di carnevale occupando il giardino della
ex-polveriera; enorme partecipazione del quartiere sia alla festa che
all'assemblea che l'ha seguita.
Mai il problema della
mancanza di spazi sociali si è manifestato in maniera così evidente nel
quartiere del Cep. Da una parte le varianti urbanistiche che stanno
espropriando e distruggendo uno degli ultimi spazi veramente vissuti
dalla popolazione, i campini sui cui stanno costruendo delle nuove
abitazioni; dall'altra l'assoluta impossibilità da parte dei cittadini
di accedere a spazi pubblici (numerosi quelli inutilizzati), e spesso
anche quelli privati vengono concessi in maniera poco chiara.
Alla
fine anche una semplice festa di carnevale si è dovuta sostenere
sull'occupazione di una piazza, visti i ripetuti dinieghi della pubblica
amministrazione e l'improvviso dietro front dei gestori di uno spazio
per cui sarebbe stato versato un affitto.
La partecipazione non ne
ha risentito, complice anche il bel tempo, e decine e decine di persone
hanno affollato il giardino di fronte all'edificio della ex polveriera.
Costumi, giochi, cabaret, musica, ma anche striscioni e volantini, la
presenza dello sportello del Progetto Prendocasa e degli occupanti della
tendopoli di Piazza Dante; e di nuovo, come già era successo ad
halloween, il quartiere ha mostrato la sua recettività ed il bisogno di
momenti di aggregazione reale come questo.
Alla festa è seguita
un'importante assemblea dove tanti abitanti hanno potuto prendere parola
per denunciare i problemi di vivibilità che ogni giorno subiscono sulla
propria pelle; non solo la mancanza di spazi, ma anche gli sfratti e i
problemi abitativi, la disoccupazione e la precarietà, l'abbandono più
totale da parte delle istituzioni.
Questa sfiducia sempre
crescente, questa svalutazione delle vite delle persone, portano in sè
però il seme del riscatto sociale; solo confrontandosi e organizzandosi,
come sta iniziando a fare il comitato, queste tensioni possono
tramutarsi in armi per ribaltare la crisi.
FONTE: http://www.infoaut.org
lunedì 20 febbraio 2012
sabato 11 febbraio 2012
CARNEVALE - sabato 18 febbraio
Programma della giornata:
>>>>>Dalle
15.00 alle 18.00 maschere, sfilata, giochi e merenda per bambini
>>>>>Ore
18.30 presentazione del comitato con video- interviste sulle problematiche del
quartiere
>>>>>Ore
20.00 apericena e a seguire dj set fino a 00.00
Per
tutto il pomeriggio sarà allestito lo sportello per il diritto alla casa
Il carnevale
Più volte i cittadini del quartiere hanno provato a chiedere
tramite raccolte firme e altre forme uno spazio adibito per le loro esigenze,
per organizzare eventi per bambini e non solo; ma sembra che questo non rientri
negli interessi dell' amministarzione comunale. Anche per l'organizzazione del
carnevale alcuni abitanti del quartiere hanno provato a chiedere una piazza, ma
non gli è stata data.
Per questo, ancora una volta organizzandoci per conto
nostro, abbiamo pensato di realizzare per sabato 18 il carnevale al Cep, nello
spazio Turis Campo Calcietto, U. Giordano.
Di nuovo, questa sarà una giornata dove oltre a divertirci e
giocare, grandi e piccini, potremo discutere, confrontarci e fare proposte
sulle problematiche del nostro quartiere e della nostra città e su come
affrontarle.
Vogliamo che quella giornata sia sentita da tutto il
quartiere e non solo per iniziare ad unirci e confrontarci.
GLI SFRATTI:
Nel
nostro quartiere oltre alla mancanza di spazi di socialità forte è l' emergenza
abitativa che si manifesta con l'aumento degli sfratti, non solo da case di
privati ma anche da quelle popolari.
Da
alcuni mesi nella nostra città il problema degli sfratti è diventato un
fenomeno di massa. A causa della disoccupazione e degli stipendi da fame,
sempre più famiglie non riescono a reggere le mensilità di un affitto, e
rischiano di finire in mezzo ad una strada.
Anche
l'Apes, che gestisce gli alloggi popolari e che dovrebbe tutelare il diritto
alla casa per i più poveri, sta attuando una gestione dedicata al profitto e
basata su minacce ed esecuzione di sfratti.
Siamo
sempre più sotto attacco: completamente abbandonati dalle istituzioni e senza
nessun supporto da parte dei servizi sociali.
Il
problema degli sfratti chiaramente non è soltanto nel quartiere Cep, ma in
tutta la città; per questo come comitato di quartiere, insieme ad altre
famiglie in difficoltà abitativa e a persone solidali, giovedì 26 gennaio ci
siamo recati nel quartiere di Sant'Ermete, dove dovevano essere eseguiti due
sfratti da parte dell'Apes. In quella situazione abbiamo deciso di realizzare
un picchetto in piazza, volantinando, appendendo striscioni e parlando con le
persone del quartiere, di cui la maggior parte ha espresso solidarietà agli
sfrattati, e ci ha raccontato di avere altri problemi con la casa (sfratti,
sovraffollamento, umidità...); alla fine all'arrivo dell'Apes e dell'ufficiale
giudiziario siamo riusciti ad ottenere due rinvii!
Non
dobbiamo più attendere l'ufficiale giudiziario intimoriti e rinchiusi nelle
nostre case, sperando in un rinvio di qualche mese, ma dobbiamo organizzarci e
lottare, dando una risposta forte e decisa al dramma degli sfratti e
dell'emergenza abitativa!
Reclamando
il blocco degli sfratti, l'assegnazione immediata di tutte le case popolari
vuote ed un freno allo strapotere dei grandi palazzinari. La casa è un diritto
non una merce!
IL NOSTRO SITO:
http://cep-informa.blogspot.com
IL CORRIERE DEL QUARTIERE
Il comitato
Da più di un anno giovani disoccupati, precari e
famiglie del quartiere si stanno organizzando per creare eventi di socialità
che oltre all' aspetto ludico e ricreativo vanno a mettere in evidenza le
problematiche che ogni giorno ci viviamo.
Per chi al cep c'è nato e ci vive, sempre di più è
evidente come l' amministrazione comunale, pur di soddisfare interessi
finanziari, con varianti urbanistiche e speculazioni, non si preoccupi di
buttare fuori famiglie dalle case e distruggere quei pochi spazi di socialità
rimasti (come i campini); tutto questo chiedendo ancora una volta di fare
sacrifici.
Noi non possiamo più permettere che tutto questo
vada avanti, i sacrifici che ci chiedono di fare non fruttano risultati ma anzi
accelerrano il nostro impoverimento.
Siamo stanchi di subire in silenzio o vivere la
disperazione di aver perso il lavoro, essere sfrattati di casa, non riuscire ad
arrivare nemmeno alla seconda settimana del mese per chi ha uno stipendio;
vogliamo vivere dignitosamente, vogliamo dare ai nostri figli tutto quello che
meritano e per farlo dobbiamo lottare contro tutti quelli che ce lo
impediscono. Chi dice che in questo momento siamo tutti sulla stessa barca, ci
sta imbrogliando: una famiglia sotto sfratto non è uguale ad uno speculatore
che possiede cento case, un operaio in cassa integrazione non è uguale ad un
politico che ottiene stipendi milionari soltanto stando seduto su una poltrona!
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