Sono trascorsi più di quattro mesi dalla
demolizione degli storici campi da calcio nel quartiere Cep per fare
spazio a nuove abitazioni. Le case sono quasi finite ma dei nuovi
"campini" ancora nessuna notizia. Proteste degli abitanti: "Ridateci i
nostri spazi". La risposta dell'assessore ai Lavori Pubblici, Andrea
Serfogli: "Ritardi imputabili alle procedure di aggiudicazione della
gara"
"Ridateci i nostri spazi!" Suona così l'atmosfera
in queste settimane al Cep, a oltre quattro mesi di ritardo
nell'avvio dei lavori per i nuovi impianti sportivi. A premessa di
questa atmosfera, la demolizione dei vecchi campini la scorsa
primavera per far posto alla costruzione di nuovi alloggi di edilizia
popolare. Ora però che le case sono quasi finite e i nuovi
campi neppure cominciati, i cittadini del quartiere chiedono
spiegazioni all'amministrazione comunale e celerità nei tempi.
"L'altra settimana - si apprende in una nota del
comitato "Vecchio Cep" a firma di Roberto Cini, Paolo
Seghedoni, Stefano Fiaschi, Denny Fiaschi, Giampiero "Capello"
Acconci, Giuseppe "Pino" Seghedoni e Oliverio
Salvatore - un gruppo di giovani del quartiere CEP ha appeso uno
striscione su cui compariva la scritta: 'Basta, ridateci
i nostri spazi'. Evidentemente si alludeva non solo alla cronica
mancanza di spazi aggregativi nel quartiere, ma alle promesse non
mantenute della Giunta Comunale circa i nuovi impianti sportivi, che
dovrebbero sorgere nella zona di Via Vecelio in luogo di quelli
soppressi in Via Da Fabriano, per far posto a nuovi insediamenti
abitativi".
"Come i cittadini ricorderanno -
prosegue la nota - la questione fu oggetto di polemiche, dibattiti,
riunioni animate, raccolte di firme con i quali la gente del
quartiere chiedeva all'amministrazione di non privare il Cep dei suoi
storici impianti sportivi, gli unici di proprietà pubblica. In
occasione di una riunione all'uopo convocata dal CTP 2 assai prima
della primavera, gli assessori competenti Cerri e Zambito
rassicurarono la popolazione circa il fatto che il cantiere per le
nuove case sarebbe stato avviato solo una volta ultimati i nuovi
impianti".
"In una riunione successiva - si legge
ancora - sempre presso il CTP 2, l'amministrazione si rimangiò
la prima metà della sua promessa, venendo a chiedere ai
cittadini la pazienza (che finora ne hanno già dimostrata
anche troppa) di sopportare l'avvio dei lavori delle nuove case anche
senza non tanto l'ultimazione, ma l'avvio dei lavori per i nuovi
campi", e in quell'occasione, afferma il comitato, "fu
fissata una data precisa per l'avvio dei lavori per i nuovi campi
sportivi: 14 giugno".
Siamo al 18 di ottobre "e più
di quattro mesi dopo, se da una parte le case sono quasi finite, in
Via Vecelio non si vede nemmeno la recinzione del cantiere, nemmeno
una pezza di cartello che avvisi dell'avvio dei lavori", si
chiedono quindi: "Non è una promessa disattesa questa?
Non è una presa in giro ai danni dei cittadini? Quei giovani
hanno il nostro pieno sostegno, hanno ragione: ridateci i nostri
spazi!" E chiudono con la secca richiesta di dimissioni di
"Cerri, Filippeschi, Zambito per il bene della
collettività".
La risposta del Comune alla
denuncia sollevata è data dall'assessore ai Lavori Pubblici
Andrea Serfogli, che ha ora la competenza della pratica e dice:
"Ritardi imputabili alle procedure di aggiudicazione della
gara", ovvero, l'appalto non è stato ancora affidato
definitivamente.
"L'aggiudicazione provvisoria dei lavori
risale a fine luglio - afferma Serfogli - ma durante la fase di
verifiche sono emerse delle anomalie. Nello specifico non erano state
comunicate sentenze su reati presenti nel casellario giudiziale da
parte di un amministratore dell'impresa aggiudicataria, risultato poi
cessato. L'ufficio gare sta valutando le controdeduzioni; credo che
entro la prossima settimana si saprà se sono state ritenute
soddisfacenti, e confermare quindi l'aggiudicazione, o se si intende
procedere con il secondo in gara". L'assessore fa sapere infine
che ci saranno ulteriori "35 giorni per eventuali impugnative,
dopo di che i lavori potranno iniziare".
Un cavilloso e
immediato "stop" ai lavori di cui i cittadini del Cep
chiedono comunque conto, visto l'importante ruolo aggregativo che
avevano i vecchi campini, ma anche le precise indicazioni sui tempi
che erano state date e che sono state disattese. "Mi rendo conto
che ci sia un disagio - replica Serfogli - purtroppo le gare vanno
fatte in questo modo. C'è una folta giurisprudenza
sull'obbligatorietà di dichiarazione delle sentenze e il
dibattito è acceso sopratutto quando, come in questo caso, si
ha a che fare con reati minori o commessi molti anni fa".
E conclude, ma senza fare previsioni sul calendario, "l'area
è disponibile e pronta, una volta chiusa la gara i lavori
partiranno".