Il comitato
Da più di un anno giovani disoccupati, precari e
famiglie del quartiere si stanno organizzando per creare eventi di socialità
che oltre all' aspetto ludico e ricreativo vanno a mettere in evidenza le
problematiche che ogni giorno ci viviamo.
Per chi al cep c'è nato e ci vive, sempre di più è
evidente come l' amministrazione comunale, pur di soddisfare interessi
finanziari, con varianti urbanistiche e speculazioni, non si preoccupi di
buttare fuori famiglie dalle case e distruggere quei pochi spazi di socialità
rimasti (come i campini); tutto questo chiedendo ancora una volta di fare
sacrifici.
Noi non possiamo più permettere che tutto questo
vada avanti, i sacrifici che ci chiedono di fare non fruttano risultati ma anzi
accelerrano il nostro impoverimento.
Siamo stanchi di subire in silenzio o vivere la
disperazione di aver perso il lavoro, essere sfrattati di casa, non riuscire ad
arrivare nemmeno alla seconda settimana del mese per chi ha uno stipendio;
vogliamo vivere dignitosamente, vogliamo dare ai nostri figli tutto quello che
meritano e per farlo dobbiamo lottare contro tutti quelli che ce lo
impediscono. Chi dice che in questo momento siamo tutti sulla stessa barca, ci
sta imbrogliando: una famiglia sotto sfratto non è uguale ad uno speculatore
che possiede cento case, un operaio in cassa integrazione non è uguale ad un
politico che ottiene stipendi milionari soltanto stando seduto su una poltrona!
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